Se state pensando a un viaggio in Marocco, sicuramente vi sarà capitato di sentir parlare di MEDINA.
Un tour che si rispetti infatti non può mancare di portarvi tra le vie incantate delle medine più famose come quella di Rabat, Fez o Marrakech.
Ma di cosa si tratta?
La medina (dall’arabo madīna, “città”) è un quartiere antico, caratteristico di molte città del Maghreb, ma presente in passato anche in Andalusia ed in Sicilia.
La sua caratteristica principale è la costruzione delle case che si sviluppano tutte verso l’interno, i cosiddetti riad, con cortili lussureggianti e grandi terrazze.
Dall’esterno invece sembra di percorrere minuscole vie che formano un complicato labirinto, senza finestre e con piccole porte senza citofoni o campanelli.
Solo sbirciando dai piccoli portoni in legno, potrete vedere la meraviglia che si nasconde dietro le spesse mura di pietra arenaria!
Passeggiando per la medina, uscendo dall’intricata composizione delle viuzze, vi ritroverete in belle piazze soleggiate.
Ogni quartiere e possiede una, ed è il centro nevralgico della vita dei suoi abitanti.
Ogni singola piazza della medina è costituita dai quattro cardini più importanti per la vita quotidiana dei marocchini: la moschea con annessa scuola coranica, la fontana d’acqua potabile, il forno tradizionale e l’hammam pubblico.

Ogni quartiere possiede la sua moschea, piccola o grande che sia, con il suo giardino interno dove le famiglie del quartiere possono ritrovarsi per chiacchierare alla fine delle preghiere e dove spesso risiede la scuola coranica.

 

La fontana è essenziale per la vita del quartiere. 
Il Corano dice che “l’acqua è vita e il trono di Dio è sul mare”, quindi, in ogni quartiere, deve essere liberamente accessibile a tutti.
Ormai tutte le case sono dotate d’acqua, ma nel passato, le donne si trovavano in piazza per prendere l’acqua necessaria per lavare i panni e cucinare.

Il forno tradizionale a legna è sempre acceso, le donne del quartiere portano il pane casereccio da cucinare, ma anche i vari negozi di alimentari hanno il loro spazio dedicato.
Le donne riconoscono il loro pane dal canovaccio usato per coprirlo oppure, viene posto in uno scompartimento dedicato su varie mensole in legno, poste all’ingresso del forno.
Al “farran” si possono portare a cuocere tutte le pietanze!

L’hammam pubblico viene utilizzato giornalmente da tutti gli abitanti del quartiere ed è diviso per uomo e donna.
Se è un hammam piccolo, vengono suddivise le ore della giornata (normalmente la mattina è dedicato alle donne ed il pomeriggio agli uomini) oppure ci sono vere e proprio sale divise.
Anche l’hammam, consistendo in diverse sale di calore create con il vapore, è alimentato con un grande forno sotterraneo, sempre accesso per tutte le ore necessarie e alimentato a legna continuamente dai suoi addetti.